Margherita, penitente francescana
Margherita giunta a Cortona viene accolta e ospitata da due donne e poco dopo inizia a prendersi cura dei poveri, degli ammalati, si reca nelle case per assistere le donne partorienti e dona tutto a chi ha meno di lei, ma allo stesso tempo dedica molto tempo alla preghiera e al silenzio.
Su ispirazione del Signore, che parla nell’intimo del suo cuore, Margherita si affida alla guida dei frati minori, partecipa alla Liturgia delle Ore, alle celebrazioni Eucaristiche, e ascolta la loro predicazione. Ella, in questo vivere quotidiano, attraverso le relazioni con i cortonesi e il tempo dedicato alla preghiera nella chiesa di San Francesco, davanti al crocifisso, prende consapevolezza di quanto Dio la ami e di quanto infinita sia la sua misericordia nei suoi confronti. Cresce, così, sempre di più, in lei, il desiderio di stare nel silenzio, di meditare la passione di Cristo tanto che i frati spesso la trovano in ginocchio davanti al crocifisso a pregare lacrimando.
Questo cammino di conversione nasce dalla decisione di porre Dio al centro della propria vita, “di amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente” (Deut 6,5). Animata da questo amore Margherita chiede ai frati minori di indossare “l’abito della penitenza o il mantello” come segno di unione con Dio e di distacco dal mondo (I,2). Guidata dallo Spirito Santo decide di fare una scelta che darà una svolta alla sua vita: indossando l’abito della penitenza prende concretamente l’impegno di vivere, con tutta se stessa, alla sequela di Gesù crocifisso, distaccandosi da tutto ciò che attrae il cuore umano, dalle vanità del mondo.
Accolta nel Terz’Ordine intensifica la sua vita di preghiera, di contemplazione, di penitenza; l’unione con Dio cresce giorno dopo giorno, senza mai dimenticare la cura e l’attenzione ai poveri e agli ammalati. La sua vita diventa una testimonianza che si tramanda lungo i secoli. Infatti, anche noi lungo tutto questo anno, memoria della sua conversione avvenuta nel 1272, abbiamo riflettuto sul suo cammino di trasformazione.
La scelta di vita di Margherita richiamò molti suoi contemporanei a vivere illuminati dal Vangelo ed è di stimolo per tutti ancora oggi a intraprendere un cammino di conversione. A vivere cioè sostenuti dalla fede in Dio, che ci ha tanto amato da mandare il suo Figlio Unigenito, dal desiderio di avere Gesù Cristo come modello a cui rivolgere lo sguardo per lasciare che illumini le scelte quotidiane e far sì che le preoccupazioni, le difficoltà non ci distolgano dal vivere secondo il Vangelo.
Quest’anno il 22 febbraio, solennità di Santa Margherita, inizierà la Quaresima e ci verrà rivolto dalla Chiesa l’invito alla conversione. Chiediamo alla nostra Santa di accompagnarci in questo tempo e di indossare anche noi “l’abito della penitenza”, cioè di vivere una vita sobria, alimentata dall’ascolto della Parola di Dio, dalla preghiera, dall’attenzione e dalla cura verso i fratelli più bisognosi.
Le Sorelle Clarisse di Cortona